Donne e impresa, questo è il problema. La mia storia con il teatro è iniziata molto presto. Come tutte le storie, conosce alti e bassi, rinunce e bellezza, ritorni e nuovi inizi.
I miei genitori sono da sempre appassionati di Eduardo De Filippo. A casa avevamo le videocassette delle sue commedie. Per cui quando finivo i compiti, i giochi e di vedere i cartoni animati alla tv, passavo alle commedie di Eduardo. Rimanevo incantata dalla sua magia, dalla sua napoletanità e dalle storie a cui dava vita.
I suoi personaggi, per me, erano vivi e lui mi sembrava una persona di famiglia.
Ben presto iniziai a conoscere, sempre grazie ai miei genitori, Mario Scarpetta, Roberto De Simone, Peppe Barra, Isa Danieli, Lina Sastri e tanti altri grandi del teatro napoletano.
Quando avevo circa 8 anni, mia zia mi portò con sé e i suoi amici a teatro a vedere una commedia dal vivo. Mi divertii tantissimo. Non immaginavo che dal vivo potesse essere un’emozione così forte. Cominciai a chiedere sempre più spesso di andare a teatro e quando la scuola proponeva di vedere uno spettacolo, per me era una festa.
Durante gli anni dell’Università, conobbi un nuovo modo di fare teatro, nuove compagnie e drammaturghi. Come esame a scelta, sostenni Storia del teatro moderno e contemporaneo e mi appassionai a studiare nuovi autori e messe in scene. Teatro Nuovo e Sala Assoli divennero luoghi dove abitualmente andavo e dove incontravo, anche per caso, amici dell’Università. Indimenticabile fu La Cantata dei pastori con Peppe Barra che vidi al teatro Trianon Viviani. Rimasi senza parole vedendo Delitto e castigo di Glauco Mauri.
All’epoca non sapevo che queste storiche sale teatrali sarebbero diventate “casa”. Sempre in quegli anni, quando avevo circa venti anni, ebbi la possibilità di fare una nuova esperienza teatrale sul palcoscenico grazie ad Anita. Un’amica dell’Università che ebbe il coraggio e la voglia di mettere in scena un suo testo. Recitai. Una grande emozione, tanto studio e troppa paura. Ci misi un po’ di tempo a capire che la strada dell’attrice non faceva per me. Ancora non sapevo che potevo assumere un altro ruolo in questo mondo. Allo stesso tempo quell’esperienza mi aiutò tanto nella vita di tutti i giorni. Mi aiutò a conoscere me stessa, i miei limiti, la mia capacità di attenzione e la mia volontà di guardare oltre. Non sapevo che quell’esperienza mi sarebbe servita un giorno per altro e per il mio lavoro.
Anni dopo intrapresi la strada del giornalismo, scrivendo prima per un portale di teatro e poi entrando a far parte di Quarta Parete. Un giornale dedicato al teatro, un progetto a cui tengo molto che spero abbia lunga vita. Iniziai a lavorare per Quarta Parete per caso e sempre grazie ad un’altra amica, Giulia. Mi chiese di scrivere per loro e all’inizio dissi che avrei collaborato sporadicamente. Non ci riuscì e il mio impegno divenne giornaliero. Un’altra esperienza formativa sia professionalmente che umanamente. Ho imparato tanto e conosciuto tante nuove compagnie. Da qui è nato il mio interesse verso i giovani attori e le compagnie indipendenti. Quasi per caso è iniziato il mio lavoro come ufficio stampa. Ho collaborato con tanti registi e a tanti progetti. Sempre con tanto impegno e passione, mettendomi in gioco ogni volta e cercando di imparare da chi aveva più esperienza di me. Ho lavorato tanto e sempre. Mi considero fortunata.
Le compagnie, le rassegne, gli artisti e i teatri che ho conosciuto sono tantissimi. Ci vorrebbero tante altre pagine per ricordarli e raccontarli. Sono felice se anche in minima parte ho contribuito alla loro crescita e a farli conoscere. Perciò nessuno me ne voglia male se non nomino nessuno. Temo di dimenticare qualcuno o di non concedere a tutti lo stesso spazio. In tanti hanno creduto in me, in primis Vodisca Teatro e Giovanni Meola.
Di ciascuno ho un bel ricordo e quando penso a quello che ho fatto fino ad ora, non mi sembra vero.
Spero di continuare la mia esperienza teatrale sempre per caso, con entusiasmo e attraverso tanto studio.
Gabriella Galbiati
Giornalista e ufficio stampa
Maggio 2021, Progetto Donne e impresa teatrale in Campania